L'arteterapia non è tanto "l'arte" dell'interpretazione, ma piuttosto "l'arte" dell'espressione dei contenuti emotivi e della loro osservazione e comprensione.
Portare questi contenuti fuori di sé, dare loro forma in uno spazio definito che accoglie e contiene, per poterli osservare.
Prendere un po' di distanza per cogliere aspetti, sentimenti, emozioni e vissuto nella loro globalità. Riavvicinarsi per approfondire ciò che serve. per meglio comprendere, e prenderne coscienza.
Poi ri-allontanarsi e vedere da un'altra angolazione, da un'altra prospettiva.
Guidati e sostenuti dall'arteterapeuta che è "occhio" esterno, che è altro punto di vista, appunto.
Cambiare materiale artistico, ruotare l'elaborato artistico, rielaborarlo, per rendersi conto che cambia l'approccio alla rappresentazione e alla relazione con l'oggetto rappresentato.
Osservare insieme per confrontarsi.
La percezione cambia.
Ecco che succede qualcosa: -- A questo non avevo pensato...-- oppure: -- Beh, stando così le cose...-- e: -- Sì, vista la situazione da questa prospettiva...--.
E' l'apertura. L'apertura alla riflessione, al ribaltamento della prospettiva.
La riconsiderazione degli eventi, la loro messa in discussione, la loro ricollocazione, l'attribuzione di senso, di significato.
Una nuova percezione. Un'emozione. Un nuovo pensiero.
A partire da qui può aver luogo una trasformazione.
Percepire un aspetto nuovo di sé stessi è il primo passo verso il cambiamento del concetto di sé.
Carl Rogers, Un modo di essere, 1980
...disporsi attivamente nei confronti della realtà esterna anziché subirne l'assedio, favorisce una condizione potenziale di trasformazione della personalità, implica un'apertura verso ciò che eccede i confini dell'ordinario, del prevedibile. Aldo Carotenuto, Il fondamento della personalità, 2000
4 commenti:
Cambiare punto di vista per percepire la "realtà" in maniera completamente diversa, apre delle prospettive nuove, inaspettate. E' il lavoro di un'intera vita. Ed è appassionante! Grazie Roberta, per queste pepite di saggezza che ci offri.
Gabriella Lanzo
Grazie a te, Gabriella, per avermi letto e commentato.
Ti auguro di cuore nuove entusiasmanti prospettive in sintonia con con la tua più profonda essenza.
Roberta
Bellissima formulazione dell'arteterapia, mi ricorda i passaggi sublimi della nostra Edith Kramer e di Elisabeth Stone che ti fanno rimanere per un'attimo senza parole. Noi, che da anni operiamo in questo campo, possiamo certamente sostenere che nell'espressione artistica emerge la vita emotiva e si definisce la personalità del paziente o dell'artista. E proprio nel setting di arteterapia, in una dimensione libera da ogni giudizio, il paziente può esplorare il proprio mondo interiore accompagnato nell'avventura dall'arteterapeuta che rispetterà i suoi tempi e le sue necessità attento a cogliere i messaggi racchiusi nei lavori d'arte.
Grazie Luis per il tuo generoso commento al mio articolo.
La sola associazione alle figure di Edith Kramer ed Elizabeth Stone Matho, modelli e punti fermi d'ispirazione della nostra metodologia, mi regala gioia.
La passione che ci accomuna alla nostra professione ci stimola sempre allo studio, all'approfondimento, alla ricerca, ma soprattutto allo scambio ed al confronto.
Me l'hai insegnato tu, insieme ad altre figure professionali ed umane che stimo. Per questo considero anche questi commenti sul blog fonte di grande ricchezza.
Grazie.
Roberta
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