martedì 25 novembre 2014

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne



Red Canna Artist Georgia O'Keeffe Year 1924 Medium Oil on canvas 

Quando si violentano, picchiano, storpiano, mutilano, bruciano, seppelliscono, terrorizzano le donne, si distrugge l’energia essenziale della vita su questo pianeta. Si forza quanto è nato per essere aperto, fiducioso, caloroso, creativo e vivo a essere piegato, sterile e domato. 

-- Eve Ensler, I Monologhi della vagina, 1996


Non posso aggiungere altre parole se non:
nessuna violenza ha mai potuto soffocare ed arrestare l'evoluzione e il cambiamento.

Restiamo unite e umane, e ispiriamoci a questo splendido pensiero di una grande artista:

"I've been absolutely terrified every moment of my life - and I've never let it keep me from doing a single thing I wanted to do."
(Sono stata terrorizzata ogni momento della mia vita, ma non ho mai lasciato che questo mi impedisse di fare anche una sola cosa di quelle che volevo fare).

-- Georgia O’Keeffe


#orangeurhood

lunedì 3 novembre 2014

IL CORAGGIO DELLA CREATIVITA'
Illustrazione di Dan Brown

Ci vuole coraggio ad essere creativi. 
Da adulti.

E' il coraggio di percorrere una strada nuova, forse impervia, ma nostra, che non sia stata già battuta da qualcun altro.

Il coraggio di tentare per prove ed errori creando e dando forma a qualcosa che risponde a noi stessi.
Il coraggio di accettare ciò che ne deriverà, pur se "imperfetto", insoddisfacente, non piacevole, ma perfettibile, perché frutto della nostra unicità, del nostro essere genuinamente noi stessi e non la sbiadita copia di qualcun altro.

Pensiamo ai grandi scienziati, pensatori, artisti, letterati, matematici, viaggiatori...
Hanno fatto tesoro del conosciuto per sondare lo sconosciuto.
Hanno tenuto conto dell'esperito per esperire il nuovo.
Hanno scelto soluzioni inconsuete rispetto a quelle in precedenza adottate da altri. Rischiando.
Mettendosi "in gioco" appunto.

I bambini sono eccellenti in questo. Osserviamoli giocare, disegnare, vivere.
Se consentiamo loro libertà, pur nella protezione, ecco che meravigliosamente li vediamo sperimentare, inventare, escogitare nuove ed impreviste soluzioni, giungere ad inattese scoperte per le quali proveranno entusiasmo e fierezza.
Imparano così a gestire le frustrazioni, inevitabili, del percorso di prove e tentativi, sperimentando infine una sensazione di efficacia e competenza.
E' nella loro natura. Nella natura dell'essere umano.

Ma quante volte noi adulti nutriamo e sosteniamo la loro creatività?

Oppure quante volte essa viene soffocata, tarpata, liquidata come incapacità di fare le cose nel "modo giusto", come insubordinazione verso l'adulto?
E questi bambini potranno crescere come adulti creativi?


Donald Winnicott, pediatra e psicoanalista britannico (Plymouth 1896 - Londra 1971), nel suo trattato "Gioco e realtà", pubblicato a New York nel 1971, sostiene:

"È la percezione creativa, più di ogni altra cosa, che fa sì che l’individuo abbia l’impressione che la vita valga la pena di essere vissuta.
In contrasto con ciò vi è un tipo di rapporto con la realtà esterna che è di compiacenza, per cui il mondo ed i suoi dettagli vengono riconosciuti solamente come qualcosa in cui ci si deve inserire o che richiede adattamento.
La compiacenza porta con sé un senso di futilità per l’individuo e si associa all’idea che niente sia importante e che la vita non valga la pena di essere vissuta. In maniera angosciante molte persone hanno avuto modo di sperimentare un vivere creativo in misura appena sufficiente per permettere loro di riconoscere che, per la maggior parte del tempo, vivono in modo non creativo, come imbrigliate nella creatività di qualcun altro o di una macchina".

(D. Winnicott, Gioco e Realtà, Ed. Armando 1974, Cap. quinto, La creatività e le sue origini, L'idea di creatività, pag.119)


E nel febbraio del 2006 Sir Ken Robinson, autore inglese, conferenziere e consigliere internazionale sull'educazione, per i governi e le istituzioni no-profit, nel corso del TED (Technology Entertainment Design) in cui espone un'argomentazione a favore della creazione di un sistema educativo che nutra la creatività (anziché metterla a repentaglio), dichiara:


"...i bambini si buttano. Se non sanno qualcosa, ci provano. Giusto? Non hanno paura di sbagliare. Ora, non voglio dire che sbagliare è uguale a essere creativi. Ciò che sappiamo è che se non sei preparato a sbagliare, non ti verrà mai in mente qualcosa di originale. Se non sei preparato a sbagliare. E quando diventano adulti la maggior parte di loro ha perso quella capacità. Sono diventati terrorizzati di sbagliare. E noi gestiamo le nostre aziende in quel modo, stigmatizziamo errori. E abbiamo sistemi nazionali d’istruzione dove gli errori sono la cosa più grave che puoi fare. E il risultato è che stiamo educando le persone escludendole dalla loro capacità creativa. Picasso una volta disse che tutti i bambini nascono artisti. Il problema è rimanerlo anche da adulti. Io sono convinto che non diventiamo creativi, ma che disimpariamo ad esserlo. O piuttosto, ci insegnano a non esserlo. Dunque perché è così?"


Ecco il video del suo intervento:




Pensiamoci.