ORMEGGI




"Per ciascuno di noi il destino è racchiuso in questo richiamo che pone di fronte a un bivio. Da una parte c’è la vita, l’autenticità, la capacità di accogliere e rispettare le nostre più profonde esigenze, mentre dall’altra non si trova che la morte interiore, la sterilità, la paralisi. Soltanto chi ha avuto il coraggio di compiere una scelta decisiva, abbandonando un’esistenza divenuta ormai troppo angusta, soffocante e inadeguata, può aiutare gli altri a procedere nel cammino di individuazione.
Lasciarsi dietro le vie conosciute per seguire una nuova strada ha in sé una tragica bellezza, racchiusa nel fatto che la meta non è mai visibile. Ciò che conta è il percorso. Si tratta a volte di decisioni difficili, poiché non si ha mai la certezza che quella che stiamo per intraprendere sia la strada giusta, la nostra. In tali momenti è possibile contare solo sull’intuizione avvertita.
Quando ci si trova in questi momenti cruciali dell’esistenza, ci si accorge tristemente della propria solitudine. Non soltanto nessuno può aiutarci, indicandoci con chiarezza ciò che è giusto fare, ma pare anzi che il mondo esterno ci ostacoli. Dobbiamo lottare contro la famiglia, contro chi ci sta accanto e vorrebbe, per pigrizia o egoismo, rinchiudere la nostra esistenza in schemi prestabiliti. Non sempre sono le nostre paure, i nostri dubbi, le incertezze a frenarci, poiché la vera e più ardua lotta siamo spesso costretti a ingaggiarla con coloro che ci circondano, per i quali il nostro agire rappresenta un severo monito, un muto rimprovero.
La nostra capacità di trasformarci, rischiando tutto ciò che abbiamo costruito fino ad ora, costituisce una segreta accusa nei confronti della paura che li ha paralizzati, impedendo loro di ascoltare la voce dell’inconscio. L’ostilità, la sfiducia, l’ironia, con le quali vengono accolti i nostri tentativi, somigliano a volte a una sorta di silenzioso complotto, il cui scopo è quello di impedirci di intraprendere la nuova scelta.
Rispondendo a una voce interna, invece che a una scelta standardizzata, per la prima volta ci comportiamo da individui che si distaccano dai parametri del collettivo, per obbedire solo alla voce interiore. Dal momento in cui nasciamo veniamo eterodiretti, dapprima dai progetti dei nostri genitori, poi da quelli dell’ambiente in cui viviamo. Soltanto quando operiamo delle scelte personali diventiamo autodiretti."
Tratto da La chiamata del daimon, Aldo Carotenuto




Avere una vocazione nel suo significato originario vuol dire essere guidati da una voce. [...] 
La voce interiore è la voce di una vita più piena, di una coscienza ulteriore più ampia. Nella voce interiore, l'infimo e il sommo, l'eccelso e l'abietto, verità e menzogna spesso si mescolano imperscrutabilmente, aprendo in noi un abisso di confusione, di smarrimento e di disperazione. L'uomo che, tradendo la propria legge, non sviluppa la personalità, si è lasciato sfuggire il senso della propria vita.



                        -- Carl Gustav Jung








Mimesi - opera di Xandra Herdieckerhoff





La malattia di questo secolo? La bassa autostima.
Dietro a grandi macchine potenti, dietro ai lustrini e ai tacchi vertiginosi, scorgo spesso un ego mozzafiato e una autostima piccola piccola, come la cruna di un ago.
Gli animali mi ricordano, che chi abbaia più forte, è il più piccolo, è chi ha più paura.
Ed oggi giri nelle strade del centro, trovi ricchezza tra gli abiti sgualciti e povertà dietro a grandi macchine griffate ed i lustrini.
Se sei grande dentro, non ti serve urlarlo fuori. Puoi nasconderti quasi non visto tra le cose e le persone, compiere gesti eroici, grandi imprese. Sì, non visto, in silenzio, dietro falso nome. Come gli angeli e i benefattori.

     -- Stephen Littleword




Quo Vadis - acrilico e polvere di marmo su tela - Roberta Tezza 2007

La nevrosi derivante dalla mancata sperimentazione della propria identità, che è il fenomeno centrale alla base delle forme psicopatologiche, è anch'essa un risultato dell'alienazione» , tant'è che «se I'età moderna è stata chiamata giustamente I'era dell'ansietà, ciò è principalmente a causa di questa ansietà generata dalla mancanza dell’ io. Nella misura in cui "io sono come tu mi vuoi" io “non sono”, “sono ansioso”, dipendente dall'approvazione degli altri, alla ricerca costante di piacere. La persona alienata si sente inferiore quando teme di non essere pari agli altri.

                                                                             tratto da  L'Arte di vivere, Erich Fromm





Bruno Munari
“Non potendo cambiare gli adulti, ho scelto di lavorare sui bambini perché ne crescano di migliori. E' una strategia rivoluzionaria quella di lavorare sui e con i bambini come futuri uomini”.
“Ci dobbiamo occupare dei bambini e dare loro la possibilità di formarsi una mentalità più elastica, più libera, meno bloccata, capace di decisioni. E direi, anche un metodo per affrontare la realtà, sia come desiderio di comprensione che di espressione. Quindi, a questo scopo, vanno studiati quegli strumenti che passano sotto forma di gioco ma che, in realtà, aiutano l’uomo a liberarsi”.

                                                                                                                 -- Bruno Munari




Édouard Boubat. Rémi écoutant la mer, 1955.

 Prima ancora di metterci in ascolto dobbiamo saper fare silenzio dentro di noi, far tacere le tante parole che giudicano, che stigmatizzano, che interpretano, che a tutti i costi vogliono trovare soluzioni veloci. Le parole che presumono di aver già capito senza prima aver affiancato, condiviso, amato. Solo da questo silenzio può nascere l’ascolto, un silenzio che è spazio, apertura all’altro. Un silenzio che ci permette di cogliere verità che altrimenti resterebbero celate per sempre. Solo allora capiremo che ascoltare non è solo porgere l'orecchio ma aprirci al mondo che ci circonda .

                                                                                                                                                                                      -- Simone Weil





                                 La consapevolezza trasmuta i fatti come in un principio alchemico.
                                                                                                           
                                                                                                                    -- roberta tezza
















C'è sempre tempo.                                         Fino all'ultimo istante di vita.
Per poter essere veramente noi stessi.
Ciò che dalla nascita siamo stati chiamati ad essere.

                                     -- roberta tezza
    
                            




L'immagine è un'espressione concentrata della situazione psichica totale… è espressione dei contenuti inconsci che sono costellati in quel momento.
Questa costellazione avviene da un lato per l'attività specifica dell'inconscio e dall'altro in forza dello stato momentaneo della coscienza…
Di conseguenza l'immagine è espressione tanto della situazione inconscia quanto di quella momentanea cosciente. 
L'interpretazione del suo significato non può quindi partire né dal solo inconscio, ma unicamente dal loro mutuo rapporto.

                                                                         -- Jung, G. C., Tipi psicologici, p.490/491



Tutti i cambiamenti,
anche i più desiderati
hanno la loro malinconia,
perché ciò che lasciamo dietro
è una parte di noi.
Dobbiamo morire in una vita prima
di poter entrare in un'altra.
                                    -- Anatole France 














La dea Ananke, o Necessità, siede sul trono, circondata dalle Moire, sue figlie, compagne e aiutanti. Ma è lei, Ananke, a stabilire che la sorte scelta dall’anima è necessaria: non un accidente, non buona o cattiva, non già nota né garantita, semplicemente necessaria. Ciò che viviamo è necessario che lo viviamo.

                                                            
            da Il codice dell’anima, James Hillman








Fotografia di Roberta Tezza
L’idea che l’espressione di se stessi attraverso l’arte sia benefica per tutti è largamente condivisa. (…) Tale ricerca di salvezza e salute attraverso l’arte sta guadagnando terreno proprio quando l’arte è quasi del tutto scomparsa come ingrediente normale della vita quotidiana. (…) e dato che l’arte non rappresenta più un ingrediente normale della vita, occorre trovare specialisti capaci di rendere appetibile questa misteriosa sostanza.
Il fine della terapia d’arte e le capacità che richiede vanno oltre i semplici obiettivi dell’attività ricreativa o dell’educazione artistica.

                                                          da  Arte come terapia nell’infanzia, Edith Kramer




immagine tratta dal web



  Si educa molto con quel che si dice, ancor più con quel che si fa,  ma molto di più con quel          che si è.

-- Sant'Ignazio di Antiochia







fotografia di Roberta Tezza - Roberta e i piccoli artisti
Dite:
E' faticoso frequentare i bambini.

Avete ragione.

Poi aggiungete:

Perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.

Ora avete torto.

Non è questo che più stanca. 

E' piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi fino all'altezza dei loro sentimenti.

Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.

Per non ferirli.

                                                      da Quando ridiventerò bambino di Janusz Korczak


                               



(...) Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete. Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva più il bisogno di bere.
" Perché vendi questa roba? " disse il piccolo principe.
" E' una grossa economia di tempo ", disse il mercante. " Gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano 53 minuti alla settimana ".
" E cosa se ne fa di questi 53 minuti? "
" Se ne fa quel che si vuole... "
" Io ", disse il piccolo principe, " se avessi 53 minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana... "
                                                                                                                                                                                                                                                              Antoine de Saint-Exupery





" O morto, io corro corro per arrivare qui come te a farmi tirar per i calcagni. Cos'è questa furia che mi spinge, questa smania di battaglie e d'amori, vista dal punto donde guardano i tuoi occhi sbarrati, la tua testa riversa che sbatacchia sulle pietre Ci penso o morto, mi ci fai pensare; ma cosa cambia? Nulla. Non ci sono altri giorni che questi nostri giorni prima della tomba (...) che mi sia dato di non sprecarli, di non sprecare nulla di ciò che sono e di ciò che potrei essere. Di compiere azioni egregie per l'esercito franco. Di abbracciare, abbracciato, la fiera Bradamante. Spero che tu abbia speso i tuoi giorni non peggio, o morto. Comunque per te i dadi hanno già dato i loro numeri. Per me ancora vorticano nel bussolotto. E io amo, o morto, la mia ansia, non la tua pace".
 da Il cavaliere inesistente, Italo Calvino      




Fotografia di Giovanni Allievi

Spesso alzo la testa e guardo mio fratello, l'Oceano, con amicizia: esso raggiunge l'infinito, ma so che anche lui cozza dappertutto contro i propri limiti; ed ecco il perché, senza dubbio, di questo tumulto, di questo fracasso. 

                                        La promessa dell'alba, 1960, di Romain Gary





Opera di Steven Kenny
Uno può scegliere di tornare indietro verso la sicurezza o andare avanti verso la crescita; la crescita dev'essere scelta in continuazione, la paura deve essere vinta in continuazione.

                                                                                              ---Abraham Maslow





photo Joyce Tenneson
Non abbiate paura delle vostre ferite, dei vostri limiti, della vostra impotenza. 
Perché è con quel bagaglio che siete al servizio dei malati e non con le vostre presunte forze, con il vostro presunto sapere. 
                                                                                                    -- Frank Ostaseski







Le persone che non ricevono mai abbracci o che ben pochi ne hanno ricevuti durante l'infanzia, sono inconfondibili, è possibile riconoscerle fra mille per via di quella dura corazza che hanno dovuto costruire intorno alla loro anima. Non venire mai stretti tra le braccia di qualcuno che amiamo ci proietta in una dimensione di solitudine atroce, dove l'unica soluzione possibile sembra essere quella di rafforzare il nostro carattere oltre i limiti umani per riuscire a farcela anche da soli.
                                                                                                      Aldo Carotenuto





Edith Kramer, photo Herschel J. Stroyman
"Noi ci occupiamo principalmente della terapia d'arte che ha proprio nell'arte il suo principale fattore terapeutico.
La terapia d'arte va quindi considerata distinta dalla psicoterapia: le sue virtù curative dipendono da quei procedimenti psicologici che si attivano nel lavoro creativo".

"Ogni atto creativo implica un confronto con qualche aspetto della personalità dell'artista.
...L'arte rivela sempre la verità...".

da Arte come terapia nell'Infanzia di Edith Kramer 





Krishnamurti a 34 anni
"Quando vediamo il mondo distrutto dalle bombe e ne sentiamo tutto l'orrore, quando vediamo il mondo diviso in religioni, nazionalità, razze, ideologie, quale risposta possiamo dare a tutto ciò? Non possiamo proprio continuare a vivere brevemente, morire e sperare che, malgrado tutto, qualche cosa di buono possa sorgere. Non possiamo lasciare ad altri l'incarico di portare felicità e pace all'umanità poiché l'umanità siamo noi, ciascuno di noi.
Dove trovare una soluzione se non in noi stessi?"

                                                                                                        Jiddu Krishnamurti





Simone Weil





L'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità.
                                                                                                              Simone Weil










Si può stare vicino al dolore degli altri soltanto se si è imparato a stare vicino al proprio.

Si può essere forti solo ammettendo la propria fragilità e avendo imparato ad amarla.

Si può mostrare uno spiraglio di luce a chi si trova nel buio soltanto se si è sperimentato che

 il buio non è per sempre.

                                                                                                                   Roberta Tezza







Ciò che siete dentro è stato proiettato all'esterno, sul mondo; ciò che siete, ciò che pensate e sentite, ciò che fate nella vostra esistenza quotidiana, viene proiettato fuori di voi e va a costituire il mondo.

                                                         -- da La ricerca della felicità di Jiddu Krishnamurti






Shimshal Lake è uno straordinario lago a forma di cuore. Si trova nelle vicinanze del villaggio di Gojal, in Pakistan, nella zona della valle di Hunza. Si tratta di un'area molto remota, ai confini con la Cina, (immagine e descrizione tratti da green.Me.it)





Nessuna strada ha mai condotto nessuna carovana fino a raggiungere il suo miraggio, ma solo i miraggi hanno messo in moto le carovane.


                                                                                                                Henry Desroche









Sono cambiata in questi anni e mi sorprendo da me.
Ho imparato ad apprezzare i vuoti, a stare in loro senza dibattermi, senza riempirli per forza, addirittura a crearli sapendo che soltanto i vuoti possono accogliere del nuovo dando luogo a trasformazione.
Ho imparato a godere dei silenzi, ad ascoltare il loro suono assordante che parla dal profondo e che se ascoltato si acquieta e pacifica.
Ho imparato ad amare profondamente e ad essere gelosa di quei momenti di solitudine fertile che mi riportano all'equilibrio, alla calma, alla concentrazione, alla centratura.
E' tutto questo che mi consente di tornare ai "pieni", alle mille parole, agli incontri, alle richieste, senza perdermi e senza perdere la mia direzione.

                                    Roberta Tezza
                                                                                

































Fermarsi.
Per contemplare la strada percorsa.
Per riflettere sui passi compiuti e sulle implicazioni di certi passi.
Per ascoltare la propria bussola e per osservare la propria mappa interiore.
Comprendere se la direzione è corretta, se il percorso va ritoccato e se i compagni di viaggio possono accompagnarci ancora.
Raccogliersi nel silenzio per gettare le basi di una nuova partenza.
          
                                                                                                                   Roberta Tezza





Fotografia estratta dal sito di Javier Marin, scultore messicano.
http://chabaeza.com/work/javier-marin-work-shop/#sthash.vcmNmeP6.shhg60Sr.dpbs













Vivere è come scolpire: occorre togliere, tirare via il di più, per vedere dentro.
                                                                                                       

                                                                                                                Mauro Corona










La realtà che ho io per voi è nella forma che voi mi date; ma è realtà per voi e non per me; la realtà che voi avete per me è nella forma che io vi do; ma è realtà per me e non per voi; e per me stesso io non ho altra realtà se non nella forma che riesco a darmi. E come? Ma costruendomi, appunto.

                                                         -- Uno, nessuno e centomila, 1925, Luigi Pirandello









"…e tradire la propria solitudine può rivelarsi estremamente pericoloso (…).
Si cerca un altro, un punto esterno a noi, per soffocare la tristezza, per avvolgere la solitudine: prevalgono la paura e l’ansia… […] Non c’è nulla di patologico nel cercare incoraggiamento nell’amicizia e nell’amore degli altri, direi anzi che si tratta di una manifestazione di piena salute; è di altro, però che stiamo parlando, dell’incapacità totale di fondare la propria esistenza intorno a un centro interiore e della compulsione a riempire sempre il proprio vuoto con punti di riferimento esterni, siano essi gli altri, il lavoro, le droghe e ogni altra forma di ‘addiction’. Il tradimento che questo modo di vita sottende si caratterizza come duplice: in primo luogo viene tradito il pianto dentro di noi, il pianto che si sforza penosamente di comunicarci qualcosa, proprio come un bambino inascoltato; in secondo luogo vengono traditi gli altri, quelli cui ci rivolgiamo per farci “riempire” un po’: in questo caso infatti per noi interessante è non tanto l’altro, con la sua umanità, ma il fatto che egli ci posa gratificare con la sua prestazione di presenza. (…) Ci interessa soltanto (…) soverchiare la tristezza con il rumore."

--- Amare Tradire: Quasi un apologia del tradimento, di Aldo Carotenuto, Edizioni Bompiani, p.65 ---




foto dal web - autore introvabile

La sordità che dimostriamo davanti al dolore rappresenta 
il più grave tradimento che possiamo compiere nei confronti della nostra natura umana.
Il dolore inascoltato non consente rinascita.
Ascolta il dolore e l'avrai guarito per metà.

                                                                                                                  Roberta Tezza







Libertà e responsabilità sono compagne che camminano sempre fianco a fianco, inseparabili. Chi non si assume la responsabilità delle proprie azioni non può considerarsi un essere umano davvero libero e viceversa.

                   
                                                                                            Roberta Tezza



Dipinto di Oleg Dozortsev

"Esperimentare coscientemente i conflitti, per quanto penoso, può essere una risorsa inestimabile. Quanto più affrontiamo i nostri conflitti e troviamo una nostra soluzione personale, tanto più acquisteremo libertà e forza interiori. Solo quando siamo disposti a sostenere lo scontro possiamo avvicinarci all'ideale di sentirci padroni della nostra nave. Una falsa tranquillità basata sull'acquiescenza interiore è tutt'altro che invidiabile. Essa è destinata a renderci deboli e facili prede di ogni sorta di influenze".

da Karen Horney, I nostri conflitti interni, G. Martinelli Ed., pag.23







Le anime ferite, lacerate o trafitte, sono abissi di cui la scienza non ha misurata la profondità. Ma son sempre gli abissi che invocano l'azzurro.

                                                                                                        Nino Salvaneschi







Photo: "Ashes and Snow" by Gregory Colbert



Un uomo può compiere imprese stupefacenti e assimilare una grande quantità di conoscenze, eppure non avere alcuna comprensione di sé. Ma la sofferenza spinge un uomo a guardarsi dentro. Se vi riesce, ecco che là, dentro di lui, comincia il suo apprendimento.

                                                                                            -- Soren Kierkegaard




Vincent Van Gogh, Sulla soglia dell'eternità, 1890, Kröller-Müller Museum, Otterlo

C'è un unico modo per dare sollievo al dolore e per guarirlo: fermarsi ad ascoltarlo.

                                                                                                -- Roberta Tezza






"Il sentimento è nemico solo quando non si sa esprimerlo. E bisogna esprimerlo interamente. Se non si prova ad andare fino in fondo si raggiungono solo delle approssimazioni. Un artista è un esploratore. Cominci col cercarsi, col vedersi agire. Soprattutto non si accontenti facilmente.”
                                                    
                                                                                           -- Henri Matisse




Photo: Monica Denevan
Alla fine possiamo riflettere fino a disintegrarci i neuroni, raccontarci e raccontare un sacco di cose nobili, edificanti e colte, ma saranno i fatti, saranno le nostre azioni a parlare. E sarà la nostra vita a mettere alla prova propositi e progressi, portando testimonianza concreta di ciò che noi siamo.
Tutto il resto sarà fuffa.

                                                                                                                   Roberta Tezza







 "L'importante è imparare a sperare. Il lavoro della speranza non è rinunciatario perché di per sé desidera aver successo invece che fallire. Lo sperare, superiore all'aver paura, non è né passivo come questo sentimento né, anzi meno che mai, bloccato nel nulla. L'affetto dello sperare si espande, allarga gli uomini invece di restringerli, non si sazia mai di sapere che cosa internamente li fa tendere a uno scopo e che cosa all'esterno può essere loro alleato. Il lavoro di questo affetto vuole uomini che si gettino attivamente nel nuovo che si va formando e cui essi stessi appartengono".

 Ernst Bloch, Il principio Speranza Premessa (In Eugenio Borgna,L'attesa e la speranza, Feltrinelli Editore, 2005, nota 23)






Catrin Welz-Stein: Listen
"Quando qualcuno ti ascolta davvero senza giudicarti, senza cercare di prendersi la responsabilità per te, senza cercare di plasmarti, ti senti tremendamente bene.
Quando sei stato ascoltato e capito, sei in grado di percepire il tuo mondo in modo nuovo ed andare avanti. È sorprendente il modo in cui problemi che sembravano insolubili diventano risolvibili quando qualcuno ascolta.
Quando si viene ascoltati ed intesi, situazioni confuse che sembrano irrimediabili si trasformano in ruscelli che scorrono limpidi.” 


                                                                                     -- Carl Rogers








La creatività è un atto di grande responsabilità nei confronti di noi stessi. E' necessaria la capacità di "stare" con ciò che abbiamo prodotto e con ciò che produciamo.

                                                                                                            Roberta Tezza





Photo: Egor Shapovalov

Armonizzati, trova la tua nota, e falla risuonare forte e chiara, poiché sei parte della vasta orchestra della vita.
Hai un tuo ruolo specifico da interpretare, non cercare quindi di recitare quello di qualcun altro.
Cerca e trova il tuo, ed attieniti ad esso.
Quando avrai imparato a fare questo, andrà tutto bene per te, anzi benissimo.
Le anime che cercano invece di suonare la nota di un altro si troveranno in disarmonia con il tutto.
Non cercare mai di essere come qualcun altro o di fare quello che altri stanno facendo: non voglio che siate tutti uguali, come piselli in un baccello.
Ho bisogno che siate diversi, ognuno con le proprie doti e qualità. Un'orchestra composta da strumenti tutti uguali tra loro sarebbe davvero monotona, mentre più sono gli strumenti che si fondono in un'armonia orchestrale perfetta, e migliore e più ricco sarà il suono che ne verrà fuori...


                                                                                                     -- Eileen Caddy








Per gli uomini non esiste nessunissimo dovere, tranne uno: cercare se stessi, consolidarsi in sé, procedere a tentativi per la propria via ovunque essa conduca.
Ciò mi scosse profondamente e questo fu il risultato di queste esperienze: molte volte avevo fantasticato sul mio futuro, avevo sognato ruoli che mi potevano essere destinati, poeta o profeta o pittore o qualcosa di simile. Niente di tutto ciò. Né io ero qui per fare il poeta, per predicare o dipingere, non ero qui per questo. Tutto ciò è secondario.
La vera vocazione di ognuno è una sola, quella di conoscere se stessi.
Uno può finire poeta o pazzo, profeta o delinquente, non è affar suo, e in fin dei conti è indifferente.
Il problema è realizzare il suo proprio destino, non un destino qualunque, e viverlo tutto fino in fondo dentro di sé.
Tutto il resto significa soffermarsi, è una mezza misura, è un tentativo di fuga, è il ritorno all'ideale di massa, è adattamento e angoscia di fronte a se stesso.
Terribile e sacra sorse davanti a me la nuova immagine mille volte intuita, forse già espressa, eppure soltanto ora vissuta.
Io ero un parto della natura lanciato verso l'ignoto, forse verso qualcosa di nuovo o forse anche verso il nulla.
Lasciare che si sviluppasse dal profondo, obbedire al mio destino e far mia la sua volontà, questo era il mio compito. Nient'altro.
Avevo già assaporato molta solitudine. Ora ebbi l'impressione che ne esistesse una più profonda e forse inconfutabile.


-- Demian, Hermann Hesse

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