mercoledì 5 marzo 2014

IL CERVELLO
Questo illustre ribelle quasi sconosciuto


Non si fa che parlarne.
Ed è spesso addirittura il protagonista di comunicazioni pubblicitarie.
La più...geniale (appunto!) quella, risalente al 2011, di una famosa casa automobilistica.

I due emisferi cerebrali si auto-presentavano addirittura, evidenziando caratteristiche, peculiarità e tratti distintivi.

“Sono il cervello sinistro. Sono scientifico. Un matematico. Amo la consuetudine. Categorizzo. Sono accurato. Lineare. Analitico. Strategico. Sono pratico. Ho sempre il controllo. Sono il padrone di parola e linguaggio. Realistico. Calcolo equazioni, coi numeri gioco. Sono ordine. Sono logica. So esattamente chi sono”
“Sono il cervello destro. Sono la creatività. Uno spirito libero. Sono passione. Desiderio. Sensualità
Sono il suono ruggente di chi ride. Sono il gusto. La sensazione della sabbia sotto il piede nudo. Sono movimento. Colori brillanti. Sono la pulsione a dipingere sulla nuda tela. Sono immaginazione senza limiti. Arte. Poesia. Intuisco. Sento. Sono tutto ciò che volevo essere”.
               [Art director and Illustrators: Gil Aviyam, Lena Guberman -
                                                   Advertising Agency: Shalmor Avnon Amichay/Y&R Interactive Tel Aviv, Israel]

                                                                                                                                    


C'è chi lo usa e chi no, come chiaramente si evince dal dialogo tra Dorothy e lo Spaventapasseri:
D.: E come fai a parlare se non hai il cervello?

S.: Ah, non ne ho idea...ma c'è un mucchio di gente senza cervello che chiacchiera sempre!
(da il mago di Oz)

C'è chi sente il bisogno di spegnerlo un pochino per evitare scelte errate.
Di fatto anche i neuroni hanno bisogno di staccare ogni tanto.
Ma Lui, il Cervello, sa bene cosa fare.
Quando è eccessivamente affaticato sceglie un gruppo di neuroni alla volta e li manda a farsi una pennichella; bastano riposini brevissimi, di 50 o 100 millisecondi (meno di un decimo di secondo) e circoscritti a piccoli gruppi di cellule così che lo stato di veglia generale non debba risentirne. "Quando il peso delle esperienze vissute e del lavoro svolto durante il giorno diventa eccessivo finiscono col cadere addormentati, indifferenti a quel che fa il resto del cervello".

C'è chi ha un cervello che si stanca al suono della voce femminile. E non è uno scherzo.
Le voci femminili avrebbero toni più complessi di quelle maschili, e c'è già chi si trincera dietro la ricerca del Dr Michael Hunter, psichiatra dell'Università di Sheffield (UK), per giustificare la scarsa attenzione dedicata alle comunicazioni della compagna/moglie o fidanzata di turno.
Volendo essere precisi, però, su un altro articolo si legge chiaramente che "gli scienziati dell'Università di Sheffield hanno spiegato le differenze nel modo in cui il cervello maschile interpreta le voci maschili e femminili, differenze che spiegano perché le persone che soffrono di allucinazioni quando sentono le voci sentono quasi sempre una voce maschile. La ricerca getta anche una nuova luce sul modo in cui il cervello elabora le voci, producendo un "volto acustico" che ha la funzione di permettere alle persone di determinare l'aspetto fisico di qualcuno basandosi esclusivamente sui suoni che emette". 



C'è chi il cervello lo studia, facendo lavorare a pieno ritmo tutti i suoi 100 miliardi di neuroni rappresentanti le unità funzionali del sistema nervoso. Sono i neuroscienziati e, in questo caso, quelli del Centro B.R.A.I.N. per le Neuroscienze dell'Università degli studi di Trieste che hanno pubblicato un libretto (dicasi per le sue dimensioni e non certo per la mancanza di spessore e contenuto) straordinario, di una chiarezza esplicativa e divulgativa non comuni.
Un piccolo libro scaricabile gratuitamente e dal titolo emblematico:
Neuroscienze...per iniziare



C'è poi chi scrive del cervello un libro...anarchico.
Trattasi di Enzo Soresi, medico, pneumologo, oncologo, patologo e libero studioso di neurobiologia, già primario di Pneumologia al Niguarda di Milano. Il suo libro, dal titolo Il cervello anarchico, edito nel 2005, ha un'introduzione di Umberto Galimberti ed è giunto ormai alla quinta edizione (segnato già tra quelli da comprare e leggere).

Il libro tratta da un punto di vista divulgativo il tema della relazione mente e corpo alla luce della nuova scienza nota come Psico Neuro Endocrino Immunologia.
In sostanza, attraverso l'illustrazione e l'interpretazione scientifica di una serie di casi clinici "singolari", l'autore si propone di dimostrare l'importanza di un pattern di vita attento a ridurre il disagio psichico, con relativa e conseguente riduzione dei danni biologici.
Trattasi di Connessioni cervello, mente e corpo.


E di Conversazioni sul cervello:







C'è poi chi immortala un momento cruciale nel suo percorso di evoluzione professionale ed umana (sono io!) e che fotografa un neuroscienziato ascoltato in teleconferenza ad un seminario di studi:
Fotografia di Roberta Tezza - Vittorio Gallese in teleconferenza a Perugia, giugno 2012.
Vittorio Gallese (1959), neuroscienziato, docente di neurofisiologia all'Università degli Studi di Parma. Fa parte del gruppo di scienziati che ha scoperto l'esistenza dei neuroni a specchio, cellule motorie del cervello che si attivano sia durante l'esecuzione di movimenti finalizzati, sia osservando simili movimenti eseguiti da altri individui. Tale scoperta ha posto una base fisiologica all'empatia. 
Gallese, insieme a Giacomo Rizzolatti e Leonardo Fogassi, ha ricevuto nel 2007 il Grawemeyer Award per la psicologia.




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